Medjugorje, 25 aprile 2012
"Cari figli!
Anche oggi vi invito alla preghiera e ad aprire il vostro cuore
verso Dio, figlioli, come un fiore verso il calore del sole.
Io sono con voi e intercedo per tutti voi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
Non c’è dubbio che nella sua brevità questo messaggio
della Regina della Pace è assolutamente forte, chiaro, un invito preciso a rinnovare
la nostra preghiera e questo la Madonna lo fa all’inizio del mese di Maggio
che è il mese del Santo Rosario insieme al mese di Ottobre.
Il mese di Maggio è un mese Mariano per eccellenza nella
tradizione della Chiesa e anche un mese che è stato illuminato da straordinarie
apparizioni della Madonna, in particolare quella di Fatima il 13 Maggio 1917.
Sappiamo quanto sia importante Fatima nel suo collegamento con Medjugorje.
Il 13 maggio 1944 la Madonna è apparsa a Ghiaie di Bonate
Questa apparizione è stata molto contrastata, ma rimane il suo grande
significato perché la Madonna era venuta a preannunciare e soprattutto a
contrastare la grande crisi della famiglia.
Il mese di Maggio dunque è il mese in cui la parola preghiera assume un contorno ben preciso
che è quello del Santo Rosario. Non c’è dubbio che l’invito della
Madonna a pregare riguarda soprattutto questa straordinaria preghiera mariana,
che è stata arricchita da Giovanni Paolo II con i Misteri della Luce.
Attraverso questa preghiera entriamo in comunione con
Maria, con Gesù e con Dio e ci aiuta ad aprirci a Dio come un fiore che si
apre al sole. Il Santo Rosario è nel medesimo tempo una preghiera personale
e, come ha detto Marija Pavlovic, è molto utile per riempire gli spazi della
famiglia, una donna che fa i mestieri di casa può recitare il Santo Rosario,
siamo in macchina e possiamo recitare il Santo Rosario, e anche dedicare la
preghiera del Santo Rosario a momenti di grande raccoglimento in modo tale
che sia veramente una comunione con Dio.
Preghiera personale e preghiera familiare.
Quante volte la Madonna ha raccomandato il Rosario in
famiglia, preceduto da una lettura della Sacra Scrittura e comunque gli
stessi misteri del Rosario sono un riferimento chiaro ai Vangeli, in modo
tale che i genitori preghino con i figli e i figli preghino con i genitori, e
anche se i bambini non riescono a recitare tutto il Rosario, possono però stare
in quel momento in famiglia, vicino ai loro genitori che pregano, e magari dire
anche loro qualche Ave Maria. Il Rosario è anche una preghiera comunitaria,
in quanto può essere recitata dai gruppi di preghiera, dalle comunità.
Sarebbe molto bello che in questo mese di Maggio nelle
nostre parrocchie ci fosse la recita comunitaria del Santo Rosario,
magari come fanno lodevolmente alcuni parroci che radunano le persone di un
quartiere, i gruppi di famiglie, per recitare una sera qua una sera là, dalle
famiglie e dalle edicole il Santo Rosario.
La Madonna ha una bellissima immagine per indicare la
preghiera, la indica oggi con un’immagine straordinaria che è anche intonata
alla primavera. Noi nella preghiera dobbiamo aprirci a Dio, aprire il
cuore a Dio così come un fiore si apre al calore del sole. Noi vediamo
come i fiori si spalancano e dirigono il loro sguardo, il loro sorriso, verso
il sole e, a seconda di come gira, lo seguono e dal sole ricevono luce,
ricevono forza, ricevono vita, ricevono calore.
La Madonna ha detto che la nostra vita cristiana, la
nostra fede è come un fiore che se noi bagniamo ogni giorno con
l’acqua della preghiera diventa un bellissimo fiore, ma se non la bagniamo con
l’acqua della preghiera inevitabilmente secca e muore. Immaginate la nostra
giornata, anzi la nostra vita: cosa
sarebbe la
nostra vita sulla terra se non ci fosse il sole? Sarebbe
una lunga, nera e gelida notte invernale senza vita, triste, e se non ci fosse
anche la speranza dell’alba sarebbe disperata. Questa è la vita umana senza il
sole che risplende su di essa.
Perciò nella preghiera noi dobbiamo aprirci al sole divino,
aprire il cuore, spalancare l’anima al
sole divino. Questo sole divino ci illumina, cioè fuga le nebbie dei nostri
pensieri, delle nostre ossessioni, dei nostri dubbi, delle nostre angosce.
Il Vangelo dice che dalla preghiera Gesù usciva
trasfigurato, la stessa trasfigurazione descritta da San Luca come
un’esperienza di preghiera di Gesù: mentre pregava si è trasfigurato. Nella
preghiera noi dobbiamo lasciarci inondare dalla luce di Dio che fuga le
nebbie, che fuga le ossessioni, che disperde le nuvole, che infonde
la serenità luminosa della sapienza, la
comprensione delle cose nella loro giusta luce, viste nella luce di Dio, con l’occhio di Dio, con la misericordia di Dio e quindi, aprendoci nella preghiera,
capiamo le cose, e anche tante cose che noi riteniamo che siano gravi o
insolubili, vediamo che nella preghiera trovano la soluzione,
soprattutto nella preghiera trovano la loro vera dimensione che molte
volte non è così grave o così pesante come pensiamo.
Lasciamoci avvolgere dalla luce di Dio nella preghiera,
nella preghiera Dio ci riscalda, siamo
molte volte aridi, arrabbiati, nervosi, duri, pieni di rabbia, pieni di
reazioni, perché il mondo è cattivo, perché c’è il male, perché ci hanno
trattato male, perché le cose vanno male; tutto questo rende il cuore indurito,
ci rende cattivi. Lasciamo che nella
preghiera la luce di Dio, il sole di Dio ci riscaldi, sciolga il ghiaccio, le
asperità, le durezze, e scenda nel cuore la Divina Misericordia per cui il nostro cuore diventi misericordioso, diventi un cuore con più calore, con più
amore.
Questo è il miracolo che avviene nella preghiera, come il
sole rafforza il fiore che cresce, così nella preghiera noi ci sentiamo più
forti, cresciamo, ci sentiamo più motivati nei combattimenti spirituali,
più motivati nel compimento del dovere, più motivati nell’affrontare i
problemi, più forti nel combattere contro l’avversario, nel resistere
alle tentazioni.
La preghiera è una forza incredibile, è la forza di Dio che viene
trasmessa a noi, e poi, la preghiera è pace. Se ogni volta che
noi siamo inquieti entriamo nella preghiera, a contatto con Dio noi
riceviamo la Sua pace, la Sua misericordia, il Suo perdono, la Sua
comprensione, la Sua pazienza nei nostri confronti, la Sua carezza e usciamo
dalla preghiera rappacificati. Se entriamo nella
preghiera nervosi e non usciamo in pace vuol dire che non abbiamo pregato.
Ecco dunque cosa vuol dire pregare, cioè aprire il
cuore verso Dio così come “un fiore verso il calore del sole”. Vuol dire
ricevere la luce di Dio, la forza di Dio, il calore di Dio, la pace
di Dio.
N.B. Il testo di cui
sopra può essere divulgato a condizione
che si citi (con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it
indicando: “ Trascrizione
dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it